Parnaso è Michele Ruschioni. Giornalista romano, nato a Roma nel 77. In passato Parnaso era il monte dove abitavano le Muse. Oggi è uno storico locale alla moda sulla collina dei Parioli: metaforicamente non cambia nulla. Si continua a guardare il mondo dall'alto. Unica differenza con il passato: non si scagliano più fulmini sui poveri umani. Questo blog è aperto a tutte le persone civili che in quanto tali avranno sicuramente modo di firmare i loro post. Non è necessario firmare con il proprio nome e cognome. Basta anche un nick. I commenti anonimi in questo blog non sono benvenuti, e per questo non verranno pubblicati. Io ci metto nome, cognome e faccia. Voi almeno un nick.
Breve post per scusarmi con tutti per i refusi che trovate nel mio diario. La fretta è tanta, laa connessione rara e così nn sempre rileggo. Ora sono in un paesino a cavallo dei Pirenei. In albergo ho adocchiato connessione. Domattina aggiornamento.
Buondi' Giacchè ancor state pireneando, a voi una citazione di Vincenzo Cuoco (1770-1823) per accompagnarvi nel vostro peregrinare. Baci. Zio p.s. Telma chiede sempre di zio Michele ... "La nazione napoletana sviluppo' prima una frivola mania per le mode degli esteri ... Dall'imitazione delle vesti si passo' a quella del costume e delle maniere, indi all'imitazione delle lingue: si apprendeva il francese e l'inglese, mentre era più vergognoso il non sapere l'italiano (*). L'imitazione delle lingue porto' seco finalmente QUELLA DELLE OPINIONI. La mania per le nazioni estere prima avvilisce, indi ammiserisce, finalmente ruina una nazione, spegnendo in lei ogni amore per le cose sue." (*) "... Omnia graece, / cum sit nobis turpe magis nescire latine". E' un gran carattere di ogni nazione corrotta, dal tempo di Giovenale fin oggi (N.d.A.).
2 commenti:
Buondi'
Giacchè ancor state pireneando, a voi una citazione di Vincenzo Cuoco (1770-1823) per accompagnarvi nel vostro peregrinare.
Baci. Zio
p.s. Telma chiede sempre di zio Michele ...
"La nazione napoletana sviluppo' prima una frivola mania per le mode degli esteri ... Dall'imitazione delle vesti si passo' a quella del costume e delle maniere, indi all'imitazione delle lingue: si apprendeva il francese e l'inglese, mentre era più vergognoso il non sapere l'italiano (*). L'imitazione delle lingue porto' seco finalmente QUELLA DELLE OPINIONI. La mania per le nazioni estere prima avvilisce, indi ammiserisce, finalmente ruina una nazione, spegnendo in lei ogni amore per le cose sue."
(*) "... Omnia graece, / cum sit nobis turpe magis nescire latine". E' un gran carattere di ogni nazione corrotta, dal tempo di Giovenale fin oggi (N.d.A.).
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