giovedì 10 dicembre 2009

BASTA CORTEI

Una premessa a queste righe: scioperare e manifestare i propri diritti è un diritto sacrosanto di ogni cittadino. Seconda premessa: spostarsi liberamente all’interno della propria città, prendere i mezzi pubblici e riuscire ad arrivare in ufficio è un diritto altrettanto sacrosanto. Oggi Roma è di nuovo bloccata. Trentesimo corteo in trentuno giorni. Uno di seguito all’altro. Senza sosta. Senza regole. Solo una marea infinita per i romani. Questa è stato Roma nell’ultimo mese.

La Cgil, da un lato difende i lavoratori, dall’altro mette i bastoni tra le ruote a chi lavora. Ennesima contraddizione del sindacato. Manifestazioni, scioperi e cortei. I romani più che arrabbiati sono rassegnati. Alemanno e il Prefetto hanno provato a fermare l’onda che monta. Ci sono riusciti a metà. Il blocco dei cortei concordato la settimana scorsa in Prefettura inizierà il 12 dicembre. Tutti d’accordo nel firmare quel documento, tranne la Cgil. Agli illuminati vertici sindacali non sembra interessare se i loro cortei, i loro blocchi e le loro adunanze in piazze complicano la vita,il lavoro e gli spostamenti di migliaia di romani. Al sindacato barricadiero si uniranno gli studenti con il loro di corteo. A questi la questura aveva chiesto di non manifestare onde evitare ulteriori disagi. A nulla è servito. Prendete nota, stamattina non saranno attive 39 linee: H, 16, 36, 38, 40Express, 52, 53, 60Express, 61, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 80Express, 84, 86, 90Express, 90D, 92, 95, 100, 116, 117, 119, 140, 170, 175, 217, 310, 360, 492, 590, 630, 649, 715, 781 e 910.

E allora sindacati e sindacalisti una richiesta: ridateci Roma. Ridateci le strade con il traffico normale, gli autobus con il solito ritardo e i tassisti che magari si trovano dopo decine di telefonate. Ci spettano di diritto. La normale fruizione della città ci è impedita oramai da oltre un mese. Siamo anche noi lavoratori anche se non abbiamo la tessera del sindacato.