martedì 30 settembre 2008

LA SATIRA CHE NON FA RIDERE


A SINISTRA LA CHIAMANO SATIRA MA NOI NON CI TROVIAMO NIENTE DA RIDERE

Ma fa ridere questa roba qui? Domanda elementare da porsi dopo aver guardato la vignetta sul ministro Renato Brunetta apparsa su Emme, il settimanale satirico dell’Unità. E poi, altro interrogativo: ma questa roba qui chi fa ridere? Praticamente nessuno. Ma in fondo che lo scopo della vignetta non fosse certo quello di generare una risata lo spiega lo stesso vignettista Staino, che di Emme è il direttore.

Miscelare disagio dei precari, lotta ai fannulloni, disoccupati rimasti a casa e voglia di sparare ad un ministro aveva come obiettivo quello di esprimere “ disagio, indignazione e vaneggiamento folle e non certo condivisibile, che può provocare una strabordante polemica contro supposti fannulloni”. In fondo ci risiamo, dietro il comodo abili della satira si perpetua il volgare gioco degli attacchi frontali e dei richiami a dir poco subdoli. Chiariamo: se il nucleo della satira è soggettivo, se essa deve circolare liberamente dai libri, ai giornali, passando per piazze, circhi e libri, devono essere i suoi confini ad essere visibili, oggettivi e non valicabili con pistole in pugno. Questi confini a sinistra sono invece superati spesso e volentieri.


Prosegue su

http://tinyurl.com/44anfy

giovedì 25 settembre 2008

UN PO DI COSE DA SAPERE SULL'HARLEY





C’è chi le considera motociclette belle soprattutto quando stanno ferme e chi invece ci percorre centinaia di chilometri. Chi non ci salirà mai e chi invece è la prima cosa che fa come ha un attimo di tempo libero. Per capire le harley Davidson, il loro mondo, i loro seguaci con tanto di manie,vizi e giubbotti di pelle dovete andare oltre le apparenze. Prendete l’inconfondibile rumore, per alcuni è solo un gran baccano figlio di smarmittate motociclette, per altri musica che si innalza tra i muri metropolitani. Certo, se si è convinti che l’abito faccia il monaco, quel tipetto con barba folta e braccia muscolose, incorniciato da un rombo incessante, non sarà il certo il personaggio con il quale scambieremmo spontaneamente quattro chiacchiere. Non fate i timidi ed esordite allora con un “che bella moto!”, guadagnerete subito la sua simpatia e avrete iniziato un piccolo viaggio in questo mondo di motori a stelle e strisce. Tutto inizia a Milwaukee, nel Wisconsin, due ragazzi poco più che ventenni, Willian S.Harley e Arthur Davidson, costruiscono in maniera del tutto artigianale la prima motocicletta. E’ il 1903 e il carburatore dei primi prototipi è ricavato da un barattolo di pomodori. Sempre a Milwaukee,sarà poi il turno di Fonzie, il popolare personaggio della serie Happy Days, a dare ulteriore popolarità a questa moto. Proprio in sella ad una Harley, Fonzie girerà moltissime puntate del fortunato telefilm. Da quel giorno tutte le strade del mondo verranno solcate da motociclette rumorose, tutte cromate e con il caratteristico motore a “V”. Affacciatevi dalla finestra e ne vedrete subito qualcuna attraversare la via. Questo perché negli ultimi decenni la moto più americana che ci sia ha conquistato il cuore degli europei. Pare che i due continenti si siano messi d’accordo: negli Stati Uniti impazziscono per le Ducati e le immortali Mv Augusta, in Europa vanno forte le Harley, tanto che negli ultimi due anni si è avuto un incremento a due cifre di vendite al dettaglio. Come tutte le cose che hanno un’anima forte e risoluta anche la moto di Milwaukee spacca in due l’opinione pubblica, o è amata o è odiata. Di certo non passa indifferente. Chiedete un parere ai quei motociclisti che cavalcano siluri giapponesi di grosse cilindrate, loro, ad esempio, ve ne parleranno male. “E per fortuna”, aggiungono gli harlisti, a questi Valentino Rossi mancati, importa la meta ed arrivarci in minor tempo possibile. La loro formula recità così: “minor tempo uguale a maggior velocità”. Chi cavalca un harley ha a cuore il viaggio, con i suoi contorni, profumi e personaggi. A lui interessa partire. I primi sono “dueruotisti” a caccia di stress, i secondi motociclisti che scacciano lo stress. E per averne conferma date una occhiata alle t-shirt che indossano questi personaggi metropolitani sui generis. La più ricorrente recita così: “my Harley eats Yamaha e shits Honda”. La traduzione? Superflua. Conclusione: pensiate che questo articolo sia un po’ fazioso? Constatazione giusta. E’ stato scritto da chi va in Harley da dieci anni e di smettere non ci pensa proprio.

martedì 23 settembre 2008

INDICAZIONI STRADALI

Girà quà, vai di là, segui quella macchina lì, la strada giusta era quella di prima. Più meno questa è la conversazione tra un uomo e una donna quando sono in auto. Lui di solito guida, lei di solito si distrae mentre manda messaggi alle amiche o si guarda le unghie appena smaltate. Ad un certo punto esclama interdetta: l’uscita era quella! E lui che, masticando amaro, vede il bivio allontanarsi dallo specchietto retrovisore e già pensa a quanti chilometri in più dovrà percorrere. Buon senso vorrebbe che mente Lui guida Lei gli dia una mano nell’indicare la strada. Come q-u-a-l-e strada? Quella là. Ovvio. Studiosi della semantica converranno: il vocabolario femminile è privo dei sostantivi “destra”, “sinistra”, “prima” e “dopo”. Nemmeno Freud riuscirebbe a decifrare un “gira là” urlato improvvisamente dalla donna di turno mentre attraversiamo piazza Ungheria. Guai poi a inveirle contro, potremmo urtare la sua sensibilità e sentirsi dire: “allora lì arrivaci da solo”. Che dichiarazione scontata: non che ci stesse dando una grossa mano. Se con le carte stradali le donne avessero la stessa dimestichezza che hanno con le carte di credito staremmo tranquilli. Perché ci irrita questa particolare incapacità delle donne? Semplice. Se fossero toponomasticamente più orientate noi maschietti non dovremmo abbassarci a chiedere a quell’anonimo passante la strada per arrivare in quel posto. L’uomo odia chiedere indicazioni, ancora di più se si tratta indicazioni geografiche. Se poi il ristorante\festa\locale da raggiungere è dentro i confini di Roma nord e noi non sappiamo arrivarci, abbassarsi a chiedere una indicazione sa di sconfitta socio geografica. Daremo senz’altro l’impressione di non essere della zona. Una vera e propria onta per chi è natovissutoecresciuto tra la Camilluccia e l’Olgiata e viale Parioli. Soluzioni: navigatore satellitare (scontata), utilizzo del taxi (costoso), la coppia si scoppia e va con due auto (consigliata). Così vediamo chi arriva prima lì.

mercoledì 17 settembre 2008

A QUESTO PUNTO FANNO QUASI TENEREZZA



Dunque, li avete visti i compagnucci quest'ultimo periodo? Sono in crisi. Ma non tanto crisi politica (che volete che sia stare fuori dal Parlamento per 5 anni, tanto c'è Luxuria sull'isola dei famosi), nemmeno crisi culturale (sono ancora convinti di essere gli unici portatori del Verbo). La loro è una crisi ESISTENZIALE. Coinvolge l'intera sfera dell'ESSERE. Li vedete in giro? Hanno smesso di sorridere, se mai hanno sorriso, hanno smesso di ragionare, se mai hanno avuto il vero uso della RAGIONE. Negano l'evidenza, criticano la verità. Sono in un vicolo cieco dal quale non hanno possibilità di uscire. Almeno fino a quando rimarranno convinti di essere gli unici, i soli ad avere il dono della LUCE. Militari fuori dalle AMBASCIATE? Fumo negli occhi.
RIFORMA DELLA SCUOLA E SACROSANTO RITORNO AL MAESTRO UNICO? La distruzione in atto della scuola. Si cerca di rattoppare l'Alitalia? E' uno SCANDALO VERGOGNOSO. E ancora: Robin Hood Tax. VOMITO. Norma antiprostitute? SI PRESTA IL FIANCO ALLO SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE. Tolto l'Ici? Fumo negli occhi. Non c'è un provvedimento, che sia uno, che lorsignori abbiano, non dico approvato, applaudito ma perlomeno guardato con obiettività. Brunetta cerca di rimettere ordine tra i dipendenti delle PA? Illusioni. Non dico che questo sia il miglior mondo possibile. Sono convinto che le borse crollano e il prezzo del pane cresce. So anche che difficilmente le Province verranno eliminate. Ma almeno, dico almeno, ci si muove. Si fa qualcosa. Immagino la scena: la mattina lor signor compagniucci si alzano, si guardano allo specchio e si ripetono dieci volte: è tutto sbagliato, è tutto sbagliato, è tutto sbagliato. A forse di ripeterselo evitano di cadere in totale depressione. Contenti loro...

martedì 16 settembre 2008

WALTER PERDE I COLPI



Mettetevi nei suoi panni e capirete. Passare da leader applaudito-osannato-richiesto a leader crtiticato-fischiato-dimenticato non deve mica essere facile. Il leader nuovo-vincente-convincente di qualche mese fa si specchia e vede un leader vetusto-perdente-petulante. Uno choc del genere metterebbe ko pure Mike Tyson. Normale che Walter barcolli.

Negli ultimi anni aveva perso l’allenamento a sostenere certi attacchi. Ovattato in Campidoglio immune da qualsiasi polemica , quello si che era un bel vivere. Annunci, feste, copertine sui giornali, un unico libro le cui recensioni sembravano farne il nuovo Pirandello. Chi ha buona memoria ricorderà addirittura le lodi espresse niente meno che dal quotidiano di Allenaza Nazionale sul fatto che un Sindaco così fosse il top per la città. Peccato che il top abbia poi lasciato una città piena di toppe.

L’estate è passata tra ombrelloni da piantare a Sabaudia e grane piantate dai suoi alleati-amici-colleghi. Breve riassunto per chi avesse la memoria corta: prima le bordate di Di Pietro, in seguito le punzecchiate di Rutelli e D’Alema fino all’attacco di Amato “bene i 100 giorni di Berlusconi, male i 300 di Veltroni”. Ad incorniciare il tutto l’anonima trasferta a Denver per sostenere l’amico Obama. Mentre il candidato democratico riceveva l’incoronazione al nostro primo ministro ombra non veniva concesso niente. Nessuna stretta di mano con Obama, niente saluto dal palco, niente di niente. Nemmeno una prima fila. Non pago di ciò è ancora alla ricerca ostinata di qualcuno che firmi per salvare l’Italia. Gli hanno risposto picche prima Bassolino e poi Cacciari.

Continua su :
http://www.loccidentale.it/articolo/veltroni+prende+colpi+da+tutte+le+parti+e+ormai+%C3%A8+sull%27orlo+del+ko.0057916

domenica 14 settembre 2008

LA FIAMMA CHE SI SPEGNE E QUELLA CHE RIMANE ACCESA





La fiamma si spegne, la fiamma rimane accesa. Tormentone di fine estate, in attesa che riprendano i lavori parlamentari e che il Pdl si strutturi in maniera definitiva. Ad Atreju , la consueta festa dei giovani di An (ma a questo punto sarebbe più corretto a questo punto definirli” ex An”), si parla anche di questo. Riduttivo sostenere che si parli solo di questo. “Il simbolo è il significato più forte racchiuso nel minimo spazio”, ama ripetere Lorenzo Ostuni filosofo simbologo e terapeuta italiano di fama internazionale. Rimanere ancorati al simbolo è pericoloso però. Va bene amarlo, fa male adorarlo. C’è il pericolo di prestare il fianco ad una deriva superficiale ed impulsiva. Questo è il rischio che sa di correre chi rimarrà arroccato in nostalgiche convizioni.

CONTINUA SU :

http://www.loccidentale.it/articolo/la+fiamma+che+si+spegne+e+quella+che+rimane+sempre+accesa.0057801

giovedì 11 settembre 2008

11 SETTEMBRE ...



RIMANGO CONVINTAMENTE FILOAMERICANO, LA MIA CONVINZIONE HA VACILLATO IN QUESTI ANNI MA ALLA FINE HO MATURATO CHE ESSERE FILO AMERICANO E' COSA DIFFERENTE DALL'ESSERE FILO BUSHIANO, SONO SEMMAI FILO TOCQUEVILLIANO. PERSONALMENTE GEROGE W BUSH MI HA MOLTO, MA MOLTO DELUSO. GUARDO CON INTERESSE AL PROSSIMO FUTURO PRESIDENTE DEGLI USA E NON PENSO CHE OBAMA POSSA VINCERE.

mercoledì 10 settembre 2008

PANSA, ANTIFASCISMO VELTRONI PERDENTE E SUICIDA (ANSA) - ROMA, 10 SET -

Veltroni è «abbarbicato a questo antifascismo perdente e suicida» ma «il suo vero problema è Di Pietro che fa la faccia feroce: lui allora rilancia, senza esserne convinto, perchè gli stanno rubando il patrimonio». Intervistato dal Giornale, il giornalista Giampaolo Pansa, si esprime così in merito alle polemiche di questi giorni scatenate dalle parole su Salò del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aggiungendo: «non capisco che cosa ci sia di scandaloso in ciò che ha detto». Secondo Pansa ,«è grottesco etichettare tutti i soldati di Salò come torturatori e amici dei nazisti». Spiega il giornalista, autore di diversi libri su quel periodo storico, che «molti di loro erano cresciuti nel regime fascista, immersi in un clima di propaganda» e «la maggior parte di loro non poteva certo schierarsi per un parlamento legittimo che non avevano nemmeno mai conosciuto». La faida del '45 nel Paese, afferma Pansa, era chiusa «fino a che non è arrivato il detonatore violento degli anni di piombo» e ora, «con tanto odio in giro», teme possa riaprirsi.

martedì 9 settembre 2008

SINISTRA IN BAMBOLA

Ho visto la prima puntata di Ballarò, in studio Tremonti e D'Alema. Ho ascoltato delle cose che mi hanno lasciato stupefatto. Ebbene secondo il leader Pd se la spazzatura a Napoli non c'è più, se l'Ici è stata abolita e se dopo 110 giorni finalmente abbiamo un Governo che fa, ebbene sapete di chi è il merito??? Del Governo Prodi. Qualcuno penserà che ho le traveggole. Non è così. Massimo D'Alema è riuscito a dire questo. Di fronte al falso, alla menzogna più fetente, cosa si può aggiungere? Che questi compagni hanno davvero, oltre alla faccia tosta, una fervida fantasia. Secondo me la mattina si svegliano e si dicono "o ci diciamo queste cose 10 volte al giorno o cadiamo in depressione". Negare l'evidenza è sintomo di estrema falsità intellettuale. E ancora, per la ex ministra Melandri ( quella che non era mai stata in Kenia nella villa di Briatore salvo poi apparire documentazione fotografica) è ora di smontare "la panna montata del Governo". Intanto Valterino Veltroni va ramengo per l'Italia alla ricerca di 5 milioni di firme. A Napoli si è sentito dire: "Uolter accà nisciuno è fesso". Per fortuna.

giovedì 4 settembre 2008

INTERVISTA A MAURIZIO GASPARRI



Gli elettori hanno scelto il partito unico ora sta a noi costruirlo.

Intervista a Maurizio Gasparri di Michele Ruschioni4 Settembre 2008

Il calendario è fitto di appuntamenti, l’officina politica per creare il profilo del nuovo partito unico di centrodestra è lavoro. Non si è fermata nemmeno nei mesi estivi. La pausa d’agosto ha sospeso i lavori parlamentari, non quelli per la definitiva strutturazione del Popolo della Libertà. Ne parliamo con Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato.

Gasparri l'estate ha portato consiglio sul futuro del partito unico?

Ha reso ancora più solida la convinzione che i due partiti abbiamo fatto bene a presentarsi agli italiani uniti nel Popolo della Libertà. In tutti gli incontri estivi uno dei punti su cui si dibatteva era proprio quello del partito unico. Gli appuntamenti prossimi scandiranno le tappe necessarie per arrivare a costruire in maniera definitiva la nuova formazione, c’è la prima festa del Pdl a Milano dal 26 settembre al 4 ottobre, ci sono incontri e dibattiti in tutte le Regioni, insomma c'è da costituire il partito unico del centro destra. Quel popolo della Libertà, già metabolizzato dagli elettori da tanto tempo e che ora spetta agli uomini di An e Forza Italia portare a compimento.

Vanno di moda le definizioni, partito leggero, partito di tessere, partito liquido. Cosa ci troveremo di fronte?

PROSEGUE SU....
http://www.loccidentale.it/articolo/gli+elettori+hanno+scelto+il+partito+unico+noi+dobbiamo+solo+capire+come+adeguarci.0057241

mercoledì 3 settembre 2008

DAL VIAGGIATORE NARRANTE AL PENNIVENDOLO

Carissimi, nota di servizio. Da oggi si torna a fare sul serio, non che si sia mai scherzato tra queste righe, ma il descrittore spensierato dei miei viaggi passa la penna al cronista politico barra pennivendolo. Spero di darvi sempre nuovi post e nuove occasioni di svago e riflessione. Anche se nei prossimi mesi il da fare non mi mancherà. C'è un progetto editoriale da terminare, lavori nuovi da affrontare, lavori vecchi da continuare e tante altre avvincenti sfide. Professionali e non solo.