martedì 16 settembre 2008

WALTER PERDE I COLPI



Mettetevi nei suoi panni e capirete. Passare da leader applaudito-osannato-richiesto a leader crtiticato-fischiato-dimenticato non deve mica essere facile. Il leader nuovo-vincente-convincente di qualche mese fa si specchia e vede un leader vetusto-perdente-petulante. Uno choc del genere metterebbe ko pure Mike Tyson. Normale che Walter barcolli.

Negli ultimi anni aveva perso l’allenamento a sostenere certi attacchi. Ovattato in Campidoglio immune da qualsiasi polemica , quello si che era un bel vivere. Annunci, feste, copertine sui giornali, un unico libro le cui recensioni sembravano farne il nuovo Pirandello. Chi ha buona memoria ricorderà addirittura le lodi espresse niente meno che dal quotidiano di Allenaza Nazionale sul fatto che un Sindaco così fosse il top per la città. Peccato che il top abbia poi lasciato una città piena di toppe.

L’estate è passata tra ombrelloni da piantare a Sabaudia e grane piantate dai suoi alleati-amici-colleghi. Breve riassunto per chi avesse la memoria corta: prima le bordate di Di Pietro, in seguito le punzecchiate di Rutelli e D’Alema fino all’attacco di Amato “bene i 100 giorni di Berlusconi, male i 300 di Veltroni”. Ad incorniciare il tutto l’anonima trasferta a Denver per sostenere l’amico Obama. Mentre il candidato democratico riceveva l’incoronazione al nostro primo ministro ombra non veniva concesso niente. Nessuna stretta di mano con Obama, niente saluto dal palco, niente di niente. Nemmeno una prima fila. Non pago di ciò è ancora alla ricerca ostinata di qualcuno che firmi per salvare l’Italia. Gli hanno risposto picche prima Bassolino e poi Cacciari.

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