giovedì 25 settembre 2008

UN PO DI COSE DA SAPERE SULL'HARLEY





C’è chi le considera motociclette belle soprattutto quando stanno ferme e chi invece ci percorre centinaia di chilometri. Chi non ci salirà mai e chi invece è la prima cosa che fa come ha un attimo di tempo libero. Per capire le harley Davidson, il loro mondo, i loro seguaci con tanto di manie,vizi e giubbotti di pelle dovete andare oltre le apparenze. Prendete l’inconfondibile rumore, per alcuni è solo un gran baccano figlio di smarmittate motociclette, per altri musica che si innalza tra i muri metropolitani. Certo, se si è convinti che l’abito faccia il monaco, quel tipetto con barba folta e braccia muscolose, incorniciato da un rombo incessante, non sarà il certo il personaggio con il quale scambieremmo spontaneamente quattro chiacchiere. Non fate i timidi ed esordite allora con un “che bella moto!”, guadagnerete subito la sua simpatia e avrete iniziato un piccolo viaggio in questo mondo di motori a stelle e strisce. Tutto inizia a Milwaukee, nel Wisconsin, due ragazzi poco più che ventenni, Willian S.Harley e Arthur Davidson, costruiscono in maniera del tutto artigianale la prima motocicletta. E’ il 1903 e il carburatore dei primi prototipi è ricavato da un barattolo di pomodori. Sempre a Milwaukee,sarà poi il turno di Fonzie, il popolare personaggio della serie Happy Days, a dare ulteriore popolarità a questa moto. Proprio in sella ad una Harley, Fonzie girerà moltissime puntate del fortunato telefilm. Da quel giorno tutte le strade del mondo verranno solcate da motociclette rumorose, tutte cromate e con il caratteristico motore a “V”. Affacciatevi dalla finestra e ne vedrete subito qualcuna attraversare la via. Questo perché negli ultimi decenni la moto più americana che ci sia ha conquistato il cuore degli europei. Pare che i due continenti si siano messi d’accordo: negli Stati Uniti impazziscono per le Ducati e le immortali Mv Augusta, in Europa vanno forte le Harley, tanto che negli ultimi due anni si è avuto un incremento a due cifre di vendite al dettaglio. Come tutte le cose che hanno un’anima forte e risoluta anche la moto di Milwaukee spacca in due l’opinione pubblica, o è amata o è odiata. Di certo non passa indifferente. Chiedete un parere ai quei motociclisti che cavalcano siluri giapponesi di grosse cilindrate, loro, ad esempio, ve ne parleranno male. “E per fortuna”, aggiungono gli harlisti, a questi Valentino Rossi mancati, importa la meta ed arrivarci in minor tempo possibile. La loro formula recità così: “minor tempo uguale a maggior velocità”. Chi cavalca un harley ha a cuore il viaggio, con i suoi contorni, profumi e personaggi. A lui interessa partire. I primi sono “dueruotisti” a caccia di stress, i secondi motociclisti che scacciano lo stress. E per averne conferma date una occhiata alle t-shirt che indossano questi personaggi metropolitani sui generis. La più ricorrente recita così: “my Harley eats Yamaha e shits Honda”. La traduzione? Superflua. Conclusione: pensiate che questo articolo sia un po’ fazioso? Constatazione giusta. E’ stato scritto da chi va in Harley da dieci anni e di smettere non ci pensa proprio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si si, va tutto bene......
Ma prova però ad incontrare un CBR 600 RR livrea Repsol e poi vedrai chi caga chi...... :)

Anonimo ha detto...

la harley d. è un mito che non si puo° spiegare a parole........