venerdì 27 marzo 2009

E' NATA....



Alle 11e40 di giovedì 26 marzo è nata Matilde....

giovedì 12 marzo 2009

QUALCOSA DA SAPERE SULLE RONDE...


Abdicazione dello Stato, razzismo strisciante, legittimazione degli “squadroni della notte”: la sinistra ne ha dette di tutti i colori sul via libera ai volontari per la sicurezza da parte del governo.
Ma, come al solito, l’opposizione straparla senza riflettere, nella sua furia antiberlusconiana, e incappa spesso in clamorose contraddizioni che si trasformano in altrettanti boomerang. Le cosiddette “ronde” – come vengono definite con accezione tutta negativa - non sono altro, infatti, che esperienze già regolamentate, ad esempio, dalla Regione Emilia Romagna, dal Comune di Bologna e da quello di Genova, tutte amministrazioni rette dal centrosinistra.

È inaccettabile, insomma, l’ipocrisia di chi accusa il governo di fare leggi che violano la Carta universale dei diritti dell'uomo dopo aver fatto esattamente la stessa cosa. A Genova, per esempio, fu attuato un “presidio civile” del territorio, in Emilia Romagna una legge regionale, più di otto anni fa, ha previsto la costituzione di associazioni di volontariato in aiuto alle vittime della violenza, che non sono altro che le famigerate ronde. Ma ecco cosa accade da tempo in Emilia Romagna, a Bologna e a Genova.

Comune di Genova. L´assessorato alla Città Sicura del Comune ha varato il progetto "Presidio Civile del Territorio" con l’obiettivo di fornire servizi sempre più vicini ai bisogni delle persone. Il progetto mira al miglioramento del rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni, all’innalzamento del livello di qualità della vita e di vivibilità della città, alla prevenzione di situazioni di disagio e di conflitto. L’attività è svolta da volontari qualificati dell’Associazione Nazionale Carabinieri e della Società di Mutuo Soccorso della Polizia Municipale e prevede una stretta collaborazione con le sezioni territoriali della Polizia Municipale, sotto il coordinamento dell’Unità Organizzativa Città Sicura del Comune di Genova e del Comando della Polizia Municipale. Il lavoro dei volontari consiste nell’osservazione del territorio, nella rilevazione di situazioni di criticità e degrado riconducibili a inciviltà ambientali e sociali, nel monitoraggio dei fenomeni sociali più evidenti, nel presidio di aree normalmente fruite dalle fasce più deboli della popolazione.

“Questo servizio, voluto dall’amministrazione comunale – si legge in un comunicato del febbraio 2008 - va ad integrarsi con la presenza del vigile di quartiere, di cui è prevista l’estensione a tutto il territorio cittadino”. Ebbene, un anno dopo la stessa giunta di Genova ha stigmatizzato con parole durissime il provvedimento del governo sui volontari per la sicurezza.

Emilia Romagna. La Regione Emilia Romagna concede contributi ad associazioni e organizzazioni di volontariato iscritte ai registri che operano a favore delle vittime di reati nel campo della sicurezza e a sostegno della prevenzione dei reati, come prevede l'articolo 5, comma 2 della Legge Regionale 24/2003. Quando l’opposizione accusa il governo di aver violato la Costituzione, farebbe dunque bene a ricordarsi che la prima legge in materia l'ha fatta la Regione Emilia Romagna nel 2003.

La rossa Emilia, in effetti, nel dicembre di sei anni fa – disciplinando la polizia amministrativa locale e la “promozione di un sistema integrato di sicurezza” attraverso la legge regionale numero 24 - ha previsto “l'utilizzazione di forme di volontariato” per realizzare “una presenza attiva sul territorio, aggiuntiva e non sostitutiva rispetto a quella ordinariamente garantita dalla polizia locale” e con il compito di “promuovere l'educazione alla convivenza e il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l'integrazione e l'inclusione sociale”. Oggi, dicono fonti della Regione, si contano 1.500 volontari impegnati in 80 Comuni.

Comune di Bologna. Pensionati tra i 55 e i 65 anni, a squadre di tre, agli ordini di un ex comandante della Polizia municipale, pattugliano le strade del Villaggio Ina, un gruppo di case e negozi nel quartiere Borgo Panigale, periferia Ovest di Bologna. Armati di buona volontà e di due telefonini. Il presidente del quartiere assicura che è improprio parlare di ronde, e che si tratta semmai di “cittadinanza attiva”. L’ideatore dei “volontari per la sicurezza” bolognesi è l’ex magistrato Libero Mancuso, assessore della giunta Cofferati. Nella versione originaria, l’iniziativa era limitata agli studenti universitari, poi il Comune ha dato il suo via libera anche ai pensionati.

"È una semplificazione strumentale parlare di ronde – ha sempre detto Mancuso - perché qui c'è un respiro diverso, in cui il rispetto è parte fondamentale". I volontari, secondo l'assessore, devono relazionarsi con chi "non ha la consapevolezza di far parte della città e di doverla rispettare". E in caso di pericolo, il telefonino che il Comune ha dato loro in dotazione serve per avvertire le forze dell'ordine.
La giunta bolognese ha organizzato una specie di corso di formazione tenuto da polizia, carabinieri, fiamme gialle e vigili urbani. Poi ha steso la bozza di convenzione. I volontari hanno tutti un giubbotto e un tesserino di riconoscimento con il logo di Palazzo D' Accursio. Il loro mandato, si chiamino “volontari per la sicurezza” o “assistenti civici” è avvertire le forze dell'ordine se ci sono situazioni di pericolo per i cittadini.

Dunque, il governo non ha fatto altro che ripetere a livello nazionale ciò che tre amministrazioni rosse hanno già sperimentato sui rispettivi territori. E allora, dov’è lo scandalo?

mercoledì 11 marzo 2009

MATTONE ROSSO LA TRIONFERA'





Predicare è bene, ma edificare meglio. In fondo non c’è da stupirsi se la sinistra alza il suo muro di no contro la proposta del governo di liberalizzare l’edilizia. Anche se il progetto racchiude in sé tutta una serie di parametri di tutela ambientale. Gli ambientalisti hanno bollato l’idea come il primo passo per legalizzare l’avanzata del cemento selvaggio. Il tentativo, nemmeno troppo originale, è di far passare la gauche come colei che difende e tutela l’ambiente. Storia alla quale si è tutti abituati.
Una delle prime regioni ad attuare il piano edile sarà il Veneto del governatore Galan che in una intervista al Mattino di Napoli non l’ha mandata a dire ai suoi oppositori: “Trovo stravagante che ci sia qualcuno che prima ancora di conoscere il testo parta già all’attacco. A proposito del no della Toscana, ad esempio, non mi pare che lì abbiano molto da insegnare al resto di Italia: basta fare un viaggio da quelle parti per rendersi conto di quanta devastazione è stata fatta del mitico paesaggio toscano, sono i soliti vecchi pregiudizi ideologici”. Galan non ha tutti i torti.
Prendete il caso di Capalbio, ridente cittadina di quattromila abitanti, meta ambita di gran parte della intellighenzia romana di sinistra, incastrata tra la Maremma e il mar Argentario. Un quadretto bucolico sovrastato da nuvoli rossi e da calcestruzzo dello stesso colore.
D’altronde è cosa nota che le tonalità della Toscana siano sempre state queste. A Capalbio è accaduto che il nuovo Sindaco eletto nel 2004 abbia fatto arrabbiare mezzo Pd locale. Il primo cittadino capalbiese, Lucia Biagi, eletta con una lista civica, ha mandato all’aria la gestione, diciamo così, allegra, delle edificazioni. Una cosa mai accaduta prima e che ha raccolto l’applauso dei cittadini. “Mezzo partito mi ha dichiarato guerra? era tutto da attendere, ho mandato all’aria i piani di qualcuno”, ammette tranquillamente lei, “bisognava prendere delle decisioni e io le ho prese, tutti si sciacquano la bocca parlando di sviluppo sostenibile, io questo sviluppo sostenibile l’ho messo in pratica e ho messo disciplina, bisogna considerare che su un territorio di 187 chilometri quadrati il Comune riceve una cinquantina di progetti all’anno, se non ci si dà una regolata…”.
La cosa a molti non è piaciuta, ne sono nati litigi aspri, guerre fratricide. “Qui c’è stata gente che a un certo punto voleva ristrutturare pure il forno nell’aia e farlo diventare una casa”, racconta. Finché il sindaco non ha preso carta e penna e ha scritto un libro sulla sua esperienza alla guida della cittadina più glamour a sinistra, sulla battaglia vinta contro il partito del mattone fino a raccontare tutti gli espedienti ai quali i vip che gravitano intorno a Capalbio hanno ricorso pur di edificare.

La voglia di cementificare l’immacolata Maremma è stata negli anni in parte giustificata dal Piano di miglioramento ambientale. Funzionava più o meno così: acquistavi un terreno, piantavi qualche albero di ulivo, si fingeva di dare avvio ad una impresa agricola, fino a chiedere l’aumento delle cubature.
Non c’era da stupirsi se poi da una vecchia stalla saltava fuori ben altra costruzione, che caso vuole, molte volte “ veniva costruita sempre in cima alla collina per vedere meglio il mare”, racconta Cesare Fociani, coordinatore capalbiese del Pdl, “questi ipotetici imprenditori agricoli se ne sono sempre infischiati del rispetto dell’ambiente”. Da che parte politica stessero questi novelli imprenditori della terra? “ Scopro l’acqua calda se dico che da queste parti son quasi tutti di sinistra”, risponde Cesare con la tipica cadenza maremmana, “certo qualcuno che poi le cose le ha fatte seriamente ci sta pure, ma sono la minoranza”.
E questo nuovo sindaco?
“La Biagi si è trovata davanti una situazione difficile, male non ha fatto, ma secondo me ha chiuso il cancello dopo che le vacche erano già belle che uscite”. E mezzo Pd locale che le si è rivoltato contro? “prima erano abituati in un modo, la Biagi ha messo giustamente dei freni”, l’analisi di Fociani. Rimane il fatto che nessuno di questi importanti personaggi di sinistra ha tuonato perché la stalla o il fienile diventava qualcos’altro. Nessuna denuncia sull’Unità a piena pagina insomma.Il sindaco rimanda alla lettura del libro, dove, tra le altre cose, racconta la vicenda di una moglie di un vip interessata a tutto fuorché alla tutela dell’ambiente.

Anche qui niente nomi, ma se è giusto dire il peccato e non il peccatore, gustoso è sapere che questi personaggi difensori del verde altrui, appartengono quasi tutti a quella sinistra che oggi si indigna per la proposta di Berlusconi. Di una cosa è certa la prima cittadina, questa battaglia contro il partito del mattone i cittadini l’hanno capita ed apprezzata. E proprio per questo che senza indugio e anche contro le vetuste logiche di partito si candiderà nuovamente a sindaco.

venerdì 6 marzo 2009

VITAMINE PORTOGHESI PER IL PD


Ma quale Obama e Obama. Vecchi e fuori moda son coloro che nella rive gauche della politica italiana ormai si rifanno al modello americano e al suo messianico presidente. Il mito della sinistra, lor signori del Pd, farebbero bene a cercarlo nei confini nostrani. Dessero una occhiata a Milano, quartiere San Siro, panchina del Meazza quando gioca l’Inter. Troveranno questo signore che si esprime in italo portoghese e quando parla di “Giuventus”, fa riferimento all’eterna rivale bianconera.


Il salvatore, l’unico che potrebbe a questo punto fare il miracolo di rivitalizzare il mesto Pd, mai così in basso nei sondaggi, è questo allenatore di calcio. Obama è già sbiadito nella rincorsa di quei cinque ministri che ha dovuto cambiare perché non adatti al ruolo, affrontare il crollo della borsa e mille altre insidie. Si dirà, ma sorbole, come è possibile che dalle fervide e sempre approfondite colonne dell’Occidentale si innalzi a feticcio della riscossa politica del Pd uno che di mestiere, udite udite, suggerisce a rozzi bipedi pensanti dove o come calciare un sfera di cuoio? Il fatto è che questo signore da quattro giorni ha intasato le pagine dei giornali, sportivi e non, scomodato illustri firme, editorialisti e prime pagine.


Il tutto per aver rovesciato lo schema durante una conferenza stampa. Da accusato ad accusatore. Da colpevole a vittima. Con che tono, che carisma, che lessico. “Qui in Italia c’è prostituzione intellettuale”, ha tuonato. Certo che accostare il termine “prostituzione” al concetto di “intelletto” ha scatenato una reazione sui media che Marco Travaglio se la sogna, ancora imbalsamato, quest’ultimo, nello scontato schema del conflitto di interessi dove da anni l’unico titolare che Travaglio continua a mettere in campo è Silvio Berlusconi. Che barba. Rifondaroli e compagnia cantando hanno invece Vendola, il quale, parla come mangia e quindi, essendo pugliese doc, parla e mangia con gran gusto non risultando mai insipido.


Il Pd d’altro canto è la quinta essenza dello sciapo. Dopo il fallito imprinting all’amatriciana provato da Veltroni ora è il turno di Fransceschini. Alla sua nomina a leader pro tempore del Pd mezza Italia ha riso, l’altra mezza ha esclamato: Francesc…chi?? Ferrara, città d’origine di Fransceschini, è nota per il Castello, meno per virtù culinarie. Uno come l’allenatore portoghese sarebbe perfetto in vista delle Europee per il Pd. Di sicuro farebbe guadagnare qualche punto e poi, contro Berlusconi, dopo il derby calcistico ci sarebbe pure quello politico.


C’è bisogno a sinistra di uno come lui. Magari Moratti riesce a prestarlo agli amici democratici di cui è sostenitore. Anche perché poi per far capire chi fosse Franceschini è stato versato inchiostro a iosa in queste settimane. Mentre voi tutti avrete capito chi è l’allenatore portoghese, nonostante in queste righe si sia accuratamente evitato di chiamarlo per nome e cognome. Josè, il resto vien da sé.
M.R.

giovedì 5 marzo 2009

VEGETARIANO? NO GRAZIE....


Mangiare vegetariano farebbe male all’amore. Ne sono convinti gli andrologi per i quali i vegetariani sarebbero a rischio sotto le lenzuola. Le ragioni le spiega Nicola Mondaini, dirigente medico dell'ospedale Santa Maria Annunziata, università di Firenze, in occasione della Settimana della prevenzione andrologica . “Il motivo è da ricercare nella loro alimentazione che rischia di essere povera di zinco. Una sostanza preziosa, la cui carenza è strettamente associata alla riduzione del testosterone e alla depressione dello stimolo sessuale”.
Secondo gli esperti proprio la tipologia di alimentazione penalizzerebbe “il desiderio sul quale il vegetarianismo può avere effetti molto negativi”. In altre parole, non sempre mangiare verde equivale a mangiare sano, aggiunge l'andrologo: “Tutto dipende da quello che si consuma. Le verdure fritte, per esempio, se mangiate in eccesso non giovano alla salute ma, al contrario, possono essere causa di disordini cardiovascolari e di problemi legati all'aumento del colesterolo nel sangue". Insomma, il messaggio di Mondaini è chiaro: “Ci tenete a far bella figura sotto le lenzuola? Cominciate a far ordine sulla vostra tavola”.