giovedì 28 maggio 2009

QUOD NON FECERUNT BARBARI FECERUNT VELTRONI E RUTELLI

Tra virgolette l'agenzia di Veltroni "Roma è dentro una pericolosissima deriva. Una deriva anche di violenza: questa città non è mai stata così violenta. Mai la capitale ha vissuto una crisi così profonda». Lo ha detto Walter Veltroni, al centro anziani della Garbatella, in un incontro elettorale a sostegno della candidatura di David Sassoli alle europee. «Chi mi conosce, sa che ho amato Roma, e a questa città ho dedicato per 7 anni ogni minuto di ogni giorno della mia vita - ha aggiunto l'ex sindaco - In questo anno e due mesi ho taciuto, perché speravo che un cambio non dovesse significare una crisi della città. Ma non parlerò adesso durante la campagna elettorale. Quando tornerò a parlare di Roma voglio farlo da cittadino di Roma".

Ora alcune annotazioni:
a) Ma Veltroni non doveva trasferirsi in Africa??
b) Ma le vergognose baraccopoli che degenerarono nell'omicidio Reggiani non sono state forse il frutto di anni di malevolo perbenismo voluto a tutti i costi da Veltroni che si ostinava a non muovere un dito per risolvere la situazione??


VELTRONI VERGOGNATI ALMENO AVESSI IL BUON SENSO DI TACERE!!!!

sabato 23 maggio 2009

5 minuti...


Noi italiani siamo il popolo dei cinque minuti. Sono i nostri migliori alleati da quando abbiamo scoperto di essere perennemente indaffarati e costantemente in ritardo, sempre trafelati alla rincorsa di qualcosa o qualcuno. Per questo siamo sempre pronti ad arrivare, inviare, consegnare, rispondere, tornare “tra cinque minuti”. Il nostro spazio tempo si divide in fette di cinque minuti. “Hai cinque minuti? ti rubo solo cinque minuti” e via dicendo. A Roma poi, questo piccolo spazio temporale, è il miglior alibi per dare un veste diversa ai ritardi: “Non sono arrivato in ritardo, erano passati appena cinque minuti”, siamo soliti rispondere allo sventurato che ci attendeva da qualche parte. Fateci caso: i cinque minuti tanto declamati non sono mai tali. Tutti avrete in mente questa scena: bloccati nel traffico siamo in ritardo ad un appuntamento importante e riceviamo il classico sms, “ehi ma quando arrivi?”, ecco alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha risposto “arrivo tra cinque minuti”. Pur sapendo che i cinque minuti sarebbero diventati venti. I cinque minuti sono l’arma migliore da sfoderare in caso di diatriba con i vigili urbani, soprattutto se abbiamo parcheggiato in doppia fila, “ma non può multarmi per cinque minuti di doppia fila”. Il più delle volte l’invocazione a San Cinque Minuti funziona e la multa non si concretizza. L’utilizzo improprio da parte di altri dei five minutes può a volte ritorcersi contro chi ne abusa. Diffidate da quelle persone che per raccontarvi qualcosa esordiscono dicendo: “sarò breve, ti ruberò solo cinque minuti”. Vi attaccherà un filippica di mezz’ora. Della serie chi di cinque minuti ferisce, di cinque minuti perisce. Mentre scrivevo queste righe ho ricevuto una telefonata dalla redazione. Con un tono minaccioso la grafica mi chiedeva entro quando avrei inviato l’articolo che state leggendo senza il quale la rivista non sarebbe potuta andare in stampa. Con calma serafica e con tono scocciato ho risposto : “ma che domande fate, ovvio, il pezzo arriva… tra cinque minuti!”.

giovedì 21 maggio 2009

POI PARLANO MALE DELLA POLIZIA ITALIANA

È polemica in Francia per le modalità dell'arresto di due bambini - di 10 e 6 anni - accusati del furto di una bicicletta. I due sono stati infatti fermati martedì scorso all'uscita della loro scuola elementare a Floriac, vicino a Bordeaux, nel sud-ovest del Paese, da sei poliziotti che li hanno condotti, all'insaputa dei genitori, al commissariato, dove sono stati interrogati prima di essere rilasciati. Una delle due bici apparteneva effettivamente a uno dei due bambini, l'altra era stata «presa in prestito», ha detto il bambino di sei anni.

Tutto è nato dalla denuncia della madre di un altro bambino della stessa scuola - al quale era stata rubata nei giorni scorsi una bici - che aveva creduto di riconoscere come sua quella utilizzata da uno dei due bambini arrestati.

La donna si è così rivolta alla polizia in seguito al secco rifiuto da parte del direttore della scuola di sequestrare le biciclette. Così è scattata la denuncia e sono arrivati gli agenti, che hanno arrestato i due bambini. «L'interrogatorio è durato circa due ore», ha dichiarato la madre di Hicham, 10 anni, uno dei due bambini arrestati, la quale ha dovuto fornire agli agenti anche una dichiarazione d'onore dell'amico di famiglia che aveva regalato la bicicletta al bambino un anno e mezzo fa.

«È una vergogna», ha aggiunto. Il direttore della scuola, Olivier Billand, ha riferito che l' altro bambino di sei anni portato in commissariato, era «sotto shock quando si è recato a scuola il giorno dopo. Ha infatti sentito dire dagli altri bambini della classe che due di loro erano stati portati in prigione. L' immaginazione dei bambini corre infatti veloce».

La madre di un bambino, che aveva assistito alla scena dell' arresto, ha espresso la sua indignazione: «Sono arrivate due auto della polizia e sei agenti. Ma se si ci mette a trattare i bambini come dei grandi delinquenti, dove andremo a finire?»

venerdì 15 maggio 2009

Torno dopo un pò di tempo ad aggiornare il blog. Chiedo scusa per la latitanza, ma l'arrivo di Matilde ha per un attimo cambiato le agende delle priorità.
Alcune news di Matilde. Tutto ok. Sta bene, mangia, fa la pupù, frigna il giusto e riempie di certo le giornate. Il momento del biberon ( per la quale ha la delega la madre), e quello del bagnetto (delega al sottoscritto) sono i suoi preferiti.
Saluti a tutti...