sabato 23 maggio 2009

5 minuti...


Noi italiani siamo il popolo dei cinque minuti. Sono i nostri migliori alleati da quando abbiamo scoperto di essere perennemente indaffarati e costantemente in ritardo, sempre trafelati alla rincorsa di qualcosa o qualcuno. Per questo siamo sempre pronti ad arrivare, inviare, consegnare, rispondere, tornare “tra cinque minuti”. Il nostro spazio tempo si divide in fette di cinque minuti. “Hai cinque minuti? ti rubo solo cinque minuti” e via dicendo. A Roma poi, questo piccolo spazio temporale, è il miglior alibi per dare un veste diversa ai ritardi: “Non sono arrivato in ritardo, erano passati appena cinque minuti”, siamo soliti rispondere allo sventurato che ci attendeva da qualche parte. Fateci caso: i cinque minuti tanto declamati non sono mai tali. Tutti avrete in mente questa scena: bloccati nel traffico siamo in ritardo ad un appuntamento importante e riceviamo il classico sms, “ehi ma quando arrivi?”, ecco alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non ha risposto “arrivo tra cinque minuti”. Pur sapendo che i cinque minuti sarebbero diventati venti. I cinque minuti sono l’arma migliore da sfoderare in caso di diatriba con i vigili urbani, soprattutto se abbiamo parcheggiato in doppia fila, “ma non può multarmi per cinque minuti di doppia fila”. Il più delle volte l’invocazione a San Cinque Minuti funziona e la multa non si concretizza. L’utilizzo improprio da parte di altri dei five minutes può a volte ritorcersi contro chi ne abusa. Diffidate da quelle persone che per raccontarvi qualcosa esordiscono dicendo: “sarò breve, ti ruberò solo cinque minuti”. Vi attaccherà un filippica di mezz’ora. Della serie chi di cinque minuti ferisce, di cinque minuti perisce. Mentre scrivevo queste righe ho ricevuto una telefonata dalla redazione. Con un tono minaccioso la grafica mi chiedeva entro quando avrei inviato l’articolo che state leggendo senza il quale la rivista non sarebbe potuta andare in stampa. Con calma serafica e con tono scocciato ho risposto : “ma che domande fate, ovvio, il pezzo arriva… tra cinque minuti!”.

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