venerdì 29 agosto 2008

BIARRITZ

Biarritz, patria dei surifsti. Una decina d’anni il mio amico Luca di ritorno da un viaggio in questi posti mi disse: “ se uno come te va a Biarritz impazzisce”. Non che lo avessi dimenticato il suggerimento. E’ solo che dovevo avere l’occasione buona per arrivare e bagnarmi sull’atlantico. E così sabato sera siamo arrivati sulla costa sud occidentale della Francia, quella bagnata dall’Atlantico. Prima uno sguardo a Cape Breton e poi via a Biarritz, per vedere se Luca avesse ragione. Aveva ragione. La prima notte qui mi sono sognato una slogan: Biarritz, terra degli invidiati. Da qui inizia la parte basca della costa atlantica. Ed io, ignorante, che pensavo che i paesi baschi fossero solo nei confini spagnoli mi sono dovuto ricredere. Questa cittadina affacciata sull’Atlantico può essere descritta mixando un di caratteristiche di alcune dello località marittime più famose. Come Rimini per l’organizzazione, come Montecarlo per il suggestivo arroccamento tra colline e mare, al pari di Porto Fino per l’eleganza della gente, come Sabaudia per la lunga spiaggia e come Honululu per le migliaia di surfisti che vengono qui da ogni parte d’Europa per cavalcare le onde. Che non stai nel mediterraneo lo capisci da molte cose: dai corpi bianchi come lenzuola tutti incremati ( tedeschi, inglesi), dal fatto che non ci sono venditori di collanine, asciugamani, parei ma soprattutto che ci sono centinaia di surfisti tutti belli ed abbronzati. Tra questi uno ha provato per tutta la giornata a cavalcare le onde con il suo bodyboard affittato al costo di 6 euro l’ora. Su oltre cento cavalloni ne ha cavalcati appena tre per il resto: ruzzoloni, inabissamenti e incornate contro l’oceano. Il tutto con le chiappe al vento perché le onde portano via tutto quanto. Per la cronaca: quel surfista improvvisato ero io. E le mi chiappe pallide sono state viste da tutta la spiaggia. Altri due italiani incontrati erano dei milanesi e il quarto indossava la maglia della Roma e leggeva la Gazzetta dello Sport. Dove l’abbia trovata non so propri o dirvelo. Intendo la Gazzetta. Visto che Biarritz è la terra degli invidiati, ci qualche bell’invidiosone devo aver fatto un bel wodoo contro di noi. Moto in panne e macchina fotografica smarrita. Due imprevisti che ci hanno obbligato a prolungare il soggiorno di un’altra notte in attesa che la moto venisse riparata. Questi due incidenti ci hanno permesso di conoscere in modo ancora migliore questa deliziosa cittadina. Siamo infatti entrati in contatto con: harleista selvaggio che ci ha prestato soccorso, Ppolizia, polizia municipale, pronto intervento moto e autofficina Moto Star. Certo luoghi e persone poco frequentati da turisti e che hanno fatto emergere la gentilezza di questa gente. Nel frattempo dobbiamo registrare visita al Casinò. Per tutta la serata ho atteso e sperato che uscisse il 26 alla roulette. Invano. Ora capisco cosa prova chi aspetta, sempre invano, i mezzi pubblici. Bilancio della serata catastrofico: 70 euro di passivo. Nonostante tutto questo posto si è scavato una breccia nel mio cuore merito anche di un ristorantino niente male nel porto vecchio. Qui ho mangiato un crudo di gamberi, molluschi e crostacei di rara freschezza e bontà. In assoluto la miglior cena a base di pesce della mia vita. Il ristorante merita assolutamente di essere segnalato. Se passate da queste parti deve essere tappa obbligatoria.

Restaurant du port Chez Alberto , Port des pecheurs , 64200 Biarritz , tel + 33 (0)5 59 24 43 84

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