14 agosto ore 9:00
Pare che i trentacinquemila abitanti di Città di Castello ( “periferia inclusa” ci tiene a precisare Nadia, cuoca canadese trasferitasi qui per amore ) si ritrovino la mattina tutti nella piazza principale, dove, ci ha assicurato Luigi, si trova la migliore porchetta del mondo. In ogni paese del centro Italia si trova sempre la migliore porchetta del mondo. Poi dicono che non abbiamo primati. In attesa che da Bruxelles qualcuno decida quale sia la porchetta più buona del mondo registriamo una fila notevole per l’acquisto della suddetta carne di porco. Gli abitanti di Città di Castello non badano molto al look. Gli uomini indossano canotte che coprono le pance lievitate oltremodo, le donne anziane vestitini a pois di cotone introvabili in città. I bambini hanno i capelli ingelatinati e scarpe da ginnastica nuove e gli scooter non montano il parabrezza. L’ente del turismo locale si impegna ad organizzare eventi di ogni genere e sorta. Il guaio è che si impegna fin troppo. Il 21 agosto c’è la sagra della Pecora, a seguire arrivano le selezioni per Miss Sorriso, e ancora le serate Jazz. Per tutto il mese il calendario di eventi è ricco e culmina con la mostra delle statue di sabbia realizzate a mano da uno scultore del posto in soli 33 giorni. Così almeno recita il cartello sparso ad ogni angolo del paese. All’ingresso della mostra, 3 euro, l’ente de Turismo ha messo un omone da cento chili allergico al sorriso altrui. Gli manca una t shirt su cui scritto ” mangio i turisti a colazione”. Si rinuncia alla visita. In cambio scopriamo che qui i negozi hanno le insegne luminose viola, combattono il provincialismo dandosi nomi stranieri (Fashion) e che è possibile assaggiare le ciaccine, una specie di piadina umbroromagnola.


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