sabato 16 agosto 2008

MANTUA ME GENIT, CALABRI RAPUERIT,TENET NUNC PARTENOPE...

Più di Godzilla, più dell’inflazione, più del ritorno di Prodi. Ben altro terrorizza gli abitanti di Mantova al punto da non farli dormire la notte: le telecamere che controllano l’accesso al centro storico. Arrivi in città, chiedi una informazione su un orario di un museo e loro ti parlano preoccupati del varco al centro storico. E’ la prima cosa che ci ha detto il gelataio, l’unica raccomandazione dell’albergatore, il monito severo di un passante. Non so se all’inferno ci siano i varchi con telecamere che controllano il passaggio da un girone all’altro. Ad ogni modo Dante affidandosi a Virgilio si è messo al riparo anche da preoccupazioni di questo tipo. Chiamalo fesso. Lo zelo dei mantovani deve essere il loro comune denominatore:la città è un vero gioiellino. Merita una visita di almeno due giorni e l'arrivo di sera è molto suggestivo ( se avete due euro in più spendere andate al bed and breakfast San Domenico, un po’ caro ma vale la pena ed è al di qua dei varchi elettronici). Del Mantegna non vi parlerò perché trovate tutte le notizie su altri siti più seri di questo. Idem dei Gonzaga oltre a saperla molto lunga, da queste parti se la suonavano e se la cantavano. Parliamo invece della cena. L’aspetto enogastronomico in queste terre sulla sponda meridionale del Po è di prim’ordine. A via Trieste 11 trovate l’Osteria dei Ranari ( tel 0376328431, osteriaranari@libero.it , chiuso il lunedì), ordinate fritto di rane, un piatto di lumache e ravioli di zucca. Se non lo fate la maledizione delle telecamere del centro storico di abbatterà su di voi. A Mantova è in atto la dittatura delle biciclette. Qui il motto è: hai voluto la bici? Ora comanda. Alle bici tutto è concesso. Se uno scugnizzo dei bassi napoletani dovesse fare uno scippo in bicicletta avrebbe senz’altro uno sconto di pena. E così in questa orgia di pedali, cambi, cestini i ciclisti di Mantova dettano legge e infrangono tutte le regole (vedi foto sotto).



PARADOSSI ITALIANI

Nessuna altra nazione al mondo può vantare una cucina varia, ricca, saporita e ricercata come la nostra. Ecco alcuni cartelli rinvenuti durante il tragitto : “Benvenuti a Ferrara, città delle biciclette e del San Giovese”, “ qui cresce il ricercato melone delle valli del Po”, “ Cremona città dei violini e della mostarda”, “ Imola, città di motori e piadine”, “ Cortemilia, terra della nocciola dolce”, “ Mantova, città delle rane e delle lumache”.”Alba capitale del tartufo”. Non vi aggiungo l’elenco dei formaggi, dei tipi di pane presenti nei vari ristoranti. L’unica cosa sempre uguale che si incontra sono i negozi che propinano kebab. Insegne luminose e zero fantasia: “Kebab Mantova”, “Kebab Imola”, “Kebab Alba”. Che barba. Guardi dentro: pieno di italiani e qualche tedesco inebetito dall’odore della cipolla. De gustibus non dispuntandum est.

VERSO LE LANGHE

La strada che da Mantova conduce a Cremona continua tra pianure, odore di fave, casette da un piano. La cosa più alta che incontri è il cartello dell’autovelox che segnala la velocità di crociera. Cremona è un piccolo centro leccato da capo a piedi, in mezza giornata si visita. Fate un salto al vecchio negozio Sperlari, se siete ghiotti di mostarda e torroni questo è il posto adatto. Fuori città il benzinaio più economico del viaggio: benzina a 1,431 euro al litro. Lasci la culla di Stradivari e Vialli e cominci da lontano a scorgere le colline. Finalmente l’occhio può poggiarsi su qualcosa di concreto anziché impaludarsi guardando solo pianure senza fine. Le langhe cuneesi sono ad un ora di moto. Nel frattempo mi domando perché agli autogrill gli uomini che scendono dalle proprie auto raggiungono il minimo storico per eleganza, stile e portamento. Non siamo da Pitti Uomo, ma solo alle soste sull’autostrada un essere umano riesce contemporaneamente a sgranchirsi, grattarsi le parti basse, urlare alla moglie qualcosa di inutile e ciabattare rumorosamente mentre si avvia alla toilette. Vuoi vedere che sono stati colti dalla maledizione delle telecamere del centro storico? Prossima puntata: le Langhe. Sarò ospite a casa di Giorgio Medail, uno degli uomini che ha fatto la storia della tv italiana.

Fotografia sul fiume Po



Tratto di strada che da Ferrara conduce a Mantova



Colazione mantovana. Un litro al self service un euro. A Roma un litro alla Gs 1euro e 60


Vita frenetica a Mantova

1 commento:

Anonimo ha detto...

A Mike' questo diario e' proprio bello, e quest'ultimo post il migliore del viaggio. Mi sta divertendo, bravo.

ps: complimenti per la ricercatezza del titolo del post ;-)
ps2: ammazza quanto magnate!