mercoledì 13 agosto 2008

DIARIO DI VIAGGIO SENZA META

Duecentoventiquattro chilometri. E' la distanza che separa piazza Ungheria (Roma), da Città di Castello (Perugia), borghetto medioevale al confine tra l'Umbria e l'Emilia Romagna e dove le indicazioni te le danno in un accento umbroromagnolo. Prima tappa di un viaggio che ancora non so dove ci porterà. Come tutte le cose che capitano per caso, per caso si è deciso di fermarci qui la prima notte, per caso si è chiesto una indicazione a due passanti per un trattoria e per caso ci è stata indicata, con l'accento umbroromagnolo, la trattoria "Il Feudo". La gestisce Luigi, accento un pò romano, un pò pugliese e un pò canadese insieme alla moglie Nadia: accento italocanadese. Il bello delle cose non organizzate è che capitano cose che sembrano organizzate dalla migliore agenzia di viaggi, di quelle, per intenderci, che fanno sembrare tutto vero. Anche quando non lo è. Ma qui di agenzie nemmeno l'ombra. Meglio così. Ora, quando arrivi in un piccolo borgo verso le undici di sera e il benvenuto te lo danno una sequenza di serrande chiuse e quattro vecchiette sedute su una panchina del Corso ( ovviamente deserto), il massimo che puoi sperare di trovare il bar della piazza con qualche tramezzino della mattina ben incartato nel cellophane. Il bello dei piccoli borghi italiani è che puoi trovare Luigi e Nadia ancora aperti tutti intenti a dialogare con il Ministro del Turismo norvegese estasiato mentre sorseggia un Nebbiolo del 2005. Sarà questa promiscuità negli accenti ma la cucina de Il Feudo ha riservato ricche soddisfazioni. Cucina umbra con contaminazioni di ogni latitudine. Quando poi l'antipasto inizia con peperone cotto nell'acqua demineralizzata, con cappello di formaggio caprino, miele di acacia, condito con un olio di seconda spremitura aromatizzato all'arancio e pepe nero di Enna capisci che sei capitato bene. Più che una cena è stata una lezione di enogastronomia. Luigi, che ha vissuto in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Stati Uniti, vorrebbe raccontarti tutta la sua vita. Ma la cena dura troppo poco per zippare tutto in due ore scarse e così il racconto termina sulla cucina creola. Una cena del genere poteva terminare in modo normale? Decisamente no. Luigi non resiste e chiede di fare un giro sulla mia moto, perchè a lui, come a me, il rombo dell'Harley Davidson piace e manco poco. A Nadia, moglie paziente dai capelli neri e dai polpacci bianchi, non resta che rincasare a piedi. Stessa sorte tocca a Daniela. Io ho assaggiato dei peperoni che digerirò tranquillamente,Luigi ha fatto finalmente un giro sulla moto dei suoi sogni e Nadia ha indicato a Daniela dove vendono la migliore porhetta del mondo. Scusate se è poco.


TRATTORIA IL FEUDO - VIA XI SETTEMBRE 26 CITTA' DI CASTELLO 075 8522958



LUIGI MENTRE PREPARA IL DOLCE ( YOGURT CRISTALLIZATO A STRATI CON PESCHE SCIROPPATE E SALSA DI VINO COTTO CON FOGLIE DI ALLORO, PEPE, CORIANDOLO E PORTO)



(PEPERONE SQUISITISSIMO)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lo Yogurtino cristallizzato?? Me cojoni!! Non lo fare sapere a mia madre!!!