venerdì 17 ottobre 2008

PECORELLA VS ORLANDO ... E GLI ITALIANI GUARDANO DISINTERESSATI GLI ONOREVOLI AFFANNI



Berlusconi lo ha detto chiaramente: “agli italiani del giudice della consulta non frega niente”. Veltroni, non farà di questo argomento il fulcro della manifestazione in piazza il 25 ,“ voglio affrontare problemi seri, come la crisi economica, non parlare di politichetta”.
Eppure per tutta la giornata di ieri Camera e Senato sono state impegnate all’inseguimento di quei 572 voti necessari per eleggere Gaetano Pecorella giudice della Consulta. Sforzo inutile perché il tutto si è risolto con un nulla di fatto: servivano i tre quinti della maggioranza, ma tra assenti,franchi tiratori, voti contrari dell’opposizione, 186 schede bianche, 23 nulle e 16 disperse, non si è raggiunto il numero utile. Tutto da rifare. Pareva di leggerle le espressioni dei parlamentari all’ingresso in aula al momento del voto: già sapevano come sarebbe andato a finire. Tanto che qualcuno si è lasciato andare, “se non trovano l’accordo è inutile.”
Alla prima votazione i voti a favore del parlamentare azzurro sono stati 445, nella seconda 411. Se si escludono dal conteggio gli assenti, sono stati 49 i colleghi del Pdl che hanno abbandonato Pecorella. A complicare tutto poi ci si è messo lo sciopero degli aerei che ha obbligato molti parlamentari alla partenza anticipata. Tanto che alla terza chiamata in aula prevista per la serata il Popolo della Libertà ha deciso di non partecipare alle votazioni. Tutto rimandato alla prossima settimana. A fine serata la storia degli scioperi è sembrato più un alibi che ha aiutato il Pdl a rimandare il tutto e ad evitare la votazione di oggi. Fin qui la cronaca. Poi ci sono i rumors e i retroscena. La storia è nota: al Pd il nome di Pecorella non va bene. Veltroni è stato chiaro: “Fate un altro nome e l’accordo si trova”. Ma la figura di Pecorella è strettamente legata a quello di Leoluca Orlando, esponente dell’Italia dei valori, che ambirebbe alla guida della commissione Vigilanza rai.

L'articolo prosegue sulle colonne de loccidentale.it

clicca qui per proseguire la lettura http://tinyurl.com/56mp7k

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tra memoria negata, memoria ripudiata e memoria corta, lo schieramento destro della politica italiana ormai non conosce rivali. Chissà, però, se tra le decine di voti che ieri mattina - nel segreto dell’urna per l'elezione del giudice della Corte Costituzionale - sono mancati a Pecorella ci fossero anche le schede di alcuni 'ex missini'...

www.spigoli.info/archives/206

Anonimo ha detto...

il problema non è pecorella o orlando.

Il problema sta in una legge assurda per cui ci vuole una maggioranza di 3/5 per eleggere i giudici della corte, che attribuisce un potere didiveto o ricatto allla minoranza.

E' successo alla precedente maggioranza per Violante, e a quella ancor a precedente per Mancuso.

A questo stato di cose si può rispondere in 3 modi:
1- cedere al ricatto della minoranza e far eleggere un candidato di basso profilo, un Carneade che occupi la poltrona, prenda lo stipendio, ma non abbia la capacità o la volontà per disturbare più di tanto la parte avversa (salvo poi, una volta che la minoranza abbia vinto le elezioni, restitiurgli la stessa medicina. è il modo che si è seguito finora;

2- tenere duro e proporre lo scambio di prigionieri (se tu vuoi Orlando alla vigilanza devi prenderti pecorella alla Consulta). è un metodo che potrebbe avere effetto se la cadrega di giudice costituzionale non fosse molto più importante di quella di presidente della commissione

3- andare fino in fondo per dimostrare al paese l'assurdità della legge. (Cosa succede se una forza irresistibile si scontra con un ostacolo inamovibile?) In fondo il centrodestra ha tutto l'interesse cambiare la costituzione, mentre la sinistra ci ha fatto la tana come un topo nel formaggio. Forse finirebbero per cedere

Jan