lunedì 6 ottobre 2008

LE DIVISIONI DEL PD

Spezzatino in salsa rossa. Il menù politico a sinistra consegna questo piatto appartenente alla tradizione popolare. Uno spezzatino che ben incornicia il momento più confuso, controverso e difficile della breve vita del Partito Democratico. Ricordate i pericoli descritti dalla fusione a freddo tra Margherita e Ds, e l’eccesiva fretta con la quale venne messo in pista il nuovo soggetto politico?A distanza di mesi si sono rivelati fondati.

Il Partito Democratico non gode di ottima salute. I sintomi del malessere: frammentazioni, divisioni e litigi che hanno fatto sorgere ben diciotto correnti. Più dei gruppi parlamentari della trascorsa legislatura. Il termine corrente non piace e tutti lo fuggono, ma serve a fotografare l’attuale situazione. Nessuno pare aver preso troppo sul serio il monito di Veltroni sulla pericolosità di troppi sottoboschi, “nel Pd voglio una unica tessera”, si affanna a sostenere. Anche per il democratico Walter diciotto realtà devono essere troppe da accettare, non tutte remano nella stessa direzione, alcune tramano, altre ancora non si sa ancora bene cosa facciano. Veltroniani, dalemiani, prodiani di ferro, cattolici, critici, chi richiama a se la sinistra più dura o chi abbraccia i liberali. Per questo se oggi ci fosse una festa dell’Unità state certi che il piatto forte sarebbe appunto, spezzatino in salsa rossa.

D’Alema guida la Red, acronimo di ispirazione cromatica per “Riformisti e Democratici”, i Red cercano la risposta ad uno dei massimi quesiti dell’ultimo decennio: dire, o provare a di dire, qualcosa di sinistra. Il tentativo avrà come braccio armato l’omonima televisione (Red tv), la cui messa in onda sul canale satellitare 890 è prossima. A dirigere l’orchestra è stata chiamata Lucia Annunziata. La corrente veltroniana, i youdem guidati da Giorgio Tonini, non vuole essere da meno e avrà anche lei un sfogo televisivo: il 14 ottobre è prevista la messa in onda, sempre sul satellite, del canale veltroniano. Un derby televisivo sul satellite. Poi c’è il neonato “Comitato dei democratici per la democrazia”, formato da Ulivisti puri e guidato da Arturo Parisi, una corrente non corrente intenzionata a dare battaglia. A chi e verso cosa battagliare ancora non è ben chiaro. Di certo non mancheranno stilettate ai vertici del Pd, considerando che per Parisi in questo partito manca la democrazia interna.

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2 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

Parlare in questo momento di crisi diffusa ancora di destra e di sinistra, mi sembra argomentazione dai contenuti sterili.

Tetsuo ha detto...

Sinceramente credo che siano altri i fatti di cui parlare... mi sembra che continuare a parlare del PD (che conta nulla in chiave governativa e di sclte italiane) sia fuorviante rispetto a quanto succede in Italia e nel mondo.
Forse nessuno ve lo ha detto, ma c'è una crisi economica rilevante.
Inoltre ci sarebbe da parlare della scuola, dei salari... è vero è il tuo blog... ma pure Toqueville che ti mette in vetrina...