domenica 11 gennaio 2009

PERCHE' SOLO LUXURIA SULL'ISOLA?



Se il Pd stenta ed ha i suoi bei grattacapi, Rifondazione Comunista non sta messa meglio. Da quando sono fuori dal parlamento gli ex pc non sanno come passare il tempo. La lontananza dalle onorevoli poltrone ha prodotto ritorni in facoltà, come per il professore ordinario di Diritto Pubblico Oliviero Diliberto tornato mesto all’Università La Sapienza, missioni fortunate sull’isola dei famosi, ed è il caso Vladimir Luxuria, o esiliati sul web, vedi Pecoraro Scanio, diventato un blogger instancabile.


Gli altri, i Ferrero, i Vendola, e i Giordano vari discutono, si confrontano, immaginano nuovi scenari, fanno congressi. In una parola: litigano. Su tutto. Da chi debba dirigere il quotidiano di casa, al cartello elettorale per le europee, ai nuovi approcci culturali che la sinistra radicale dovrebbe imboccare dopo la waterloo del 13 aprile. Ma d’altronde il litigio pare essere materia sulla quale i vecchi comunisti nulla hanno da invidiare ad altri. Il caso Napoli-Pd in confronto è un litigio tra bambini.


L’ultimo atto della lotta interna è la scissione annunciata dalla corrente di Vendola. Il motivo? Il partito, così com’è gestito dall’ex Ministro Ferrero, non va proprio. L’analisi è di Franco Giordano, secondo il quale con Ferrero il partito si muoverebbe in una nicchia politica iper minoritaria con l’azzeramento culturale di ogni innovazione sperimentata in questi anni. Giordano non ce la fa proprio a stare in un partito che, udite udite, ha nostalgia del Muro di Berlino. Anche Bertinotti ha espresso dissenso sulla nuova linea del partito e ha deciso di non rinnovare la tessera. A sinistra si sa, ognuno ha più ragione degli altri, ognuno la sa più lunga del suo dirimpettaio. E così dalle colonne dei vari giornali, da Repubblica all’Unità passando per Liberazione e il Riformista, ognuno dà la propria versione dei fatti e propone cure per la rinascita. Il bello è che ognuno ha la forte convinzione di essere portatore del giusto.


L’obiettivo prossimo venturo sono le Europee. Per Giordano bisogna andare uniti, per Ferrero non è così fondamentale. E forse l’intellighenzia post comunista ha ragione, in entrambi i casi sarà difficile riuscire ad avere risultati di un certo valore. Polverizzare l’unica forza a sinistra del Pd è davvero una mossa astuta, minacciare scissioni perché verrà cambiata la direzione di un giornale, Liberazione, che non leggono più nemmeno i militanti duri e puri è quantomeno esagerato.


In questa confusione generale non sorprende che a brillare per chiarezza dei concetti sia l’eroina dell’Isola dei Famosi che dalle colonne del Riformista dice la sua, “la miglior definizione di comunismo l’ha data Gaber in una canzone: essere comunisti significa non riuscire a godere di una cosa se non ne godono pure gli altri”. La soluzione allora c’è alla tragica e mesta fine della sinistra italiana: l’anno prossimo tutti sull’isola dei famosi. Altrimenti, se ne gode solo Luxuria, che comunismo è?
Tratto da occidentale.it ( l'Uovo di giornata)

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