martedì 13 gennaio 2009

LA RIVOLUZIONE CULTURALE A ROMA PASSA DA VIA NIZZA



LETTERA APERTA AL SINDACO DI ROMA GIANNI ALEMANNO SU VIA NIZZA


"Il malessere esercitato dal situazione in cui versa via Nizza, per quanto riguarda il piano simbolico e culturale, è paragonabile a quello che genera l'orripilante ecomostro di Maier che copre l'Ara Pacis. Il paragone non è fuori luogo se circoscritto appunto all'interno dell'universo simbolico e culturale. Entrambi sono il segno di una amministrazione passata nel tempo e trapassata dalla sconfitta elettorale. Entrambi rimandano a decisioni prese da chi ha governato la città, in modo sprezzante, irresponsabile, visionario, calpestando la cultura civica e le tradizioni di una intera comunità", inizia così la lettera aperta inviata dal Presidente dell'associazione commercianti di via Nizza Giuseppe Lucà alla vigilia del consiglio municipale che si terrà domani mercoledì 14 gennaio alle 15 nella ex Seconda Circoscrizione per decidere se riaprire al traffico ordinario una corsia di via Nizza, rimasta ad oggi, l'unica strada verde dell'intera città.

"La storia della tribolata via è nota, e non è questa la sede per ricordare dieci anni di multe, divieti, serrande abbassate, negozi falliti e richieste per ripristinare la viabilità come era prima dell'intervento dell'allora sindaco Rutelli, il tema è un altro", si legge nella missiva, "ed è legato alla portata simbolica che avrebbe la riapertura della strada nella corsia che da piazza Fiume scende verso viale Regina Margherita, e al messaggio che verrebbe inviato in questo alla cittadinanza, agli amministratori: un messaggio di discontinuità nella cabina di regia della città.

Tutti sanno che l'attuale sistema viario ha di fatto creato una isola pedonale in quel quadrante, tutti sanno che a pochi metri da via Nizza abita Walter Veltroni con la sua famiglia. Il sillogismo è semplice e rimanda ad una idea di azione e decisioni amministrative legate ad uso e consumo di chi gestisce ed ha il potere. Veltroni di fatto non voleva che sotto casa sua passassero le auto dei romani e così fu, Veltroni non voleva che gli autobus passessero in via Savoia, e così fu. Veltroni non sembrò mai disprezzare il fatto che per godere di un priviliegio come questo quaranta commercianti furono costretti negli anni a chiudere la propria attività. Una via silenziosa solo per lui, andava bene intere famiglie costrette al sacrificio e a subire danni economici.

Se Alemanno è stato eletto sindaco della capitale e il Popolo della Libertà ha vinto anche nel II municipio è perchè la cittadinanza tutta ha chiesto un cambiamento, una rottura con il passato. Ha chiesto agli amministratori che ora guidano Roma e i municipi una rivoluzione culturale prima e amministrativa poi. "Roma riparte", è lo slogan usato dalla nuova giunta di centrodestra. Ma Roma riparte se viene destrutturata quell'utopia metropolitano-ambientalista che spinse a chiudere una strada come via Nizza, Roma riparte se i quaranta esercizi commerciali della via potranno finalmente avere gli stessi diritti dei loro colleghi sparsi in tutta la città, Roma riparte se avrà coraggio di dare un messaggio che l'uso e consumo personalizzato della città non ha più la piattaforma culturale sul quale posare. Roma riparte se un'assurda isola pedonale sotto casa dell'ex sindaco viene riconsegnata ai cittadini. Roma riparte se via Nizza riparte. Se abbattere la teca di Maier è oggettivamente difficile ed economicamente impegnativo, aprire via Nizza e riconsegnarla ai cittadini è semplice. L'unica difficoltà è al livello soggettivo e municipale.

Se il Municipio decide di voler perseguire nel mantenere il veltroniano privilegio la storia rimarrà immutata. Se la teca di Maier è una offesa alla romanità e al buon gusto, ostinarsi a chiudere via Nizza sarebbe una offesa alla logica. Perchè le due strade "sorelle" viale Libia e viale Eritrea sono state di fatto riaperte al traffico veicolare subito dopo il 13 aprile. Per fare la rivoluzione culturale e amministrativa ci vuole coraggio. Fino in fondo. Per questo ripristinare l'originale viabilità in via Nizza significa dare un segnale di netto taglio con il passato.Signifa abolire uno dei più gravi danni inflitti alla città di Roma, significa far tornare il sorriso in città".







2 commenti:

Anonimo ha detto...
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