mercoledì 25 giugno 2008

DISAVVENTURE IN PALESTRA

EDITORIALE DI BARRIO - GIUGNO 2008




Arriva l’estate e le palestre si riempiono oltre l’umana immaginazione. Chi si iscrive a tra Aprile e Giugno cerca di combattere la pancia lievitata durante l’inverno causa overdose di spaghetti. Avendo sottoscritto un abbonamento di 14 mesi guardo con diffidenza questi neofiti del tapis roulant arrivati grazie ad un trimestrale qualsiasi. Però sono simpatici, fanno tenerezza e sono pittoreschi. Ve li descrivo cominciando dal branco di pischelli sbarbatelli. Si caratterizzano per essere secchi come chiodi, pieni di brufoli ed avere tutti lo stesso taglio di capelli. Vorrebbero mettere su chili di muscoli in poche settimane e per questo si esibiscono in comiche prestazioni tra bilancieri troppo pesanti e corse esagitate sullo step. Altro animale singolare è il signore sui quarantacinque, magari professionista esemplare che negli anni ha però maltrattato il suo fisico. Se ha la fede al dito è stato spedito dalla moglie per tornare in forma. Lo si riconosce perché non porta lenti a contatto e si allena con gli occhiali, indossa una maglietta bianca ( modello fruit color) e vecchi pantaloncini di acetato in voga tra i calciatori negli anni ’80 ( gli unici presenti nel suo armadio) e inizia la sua seduta in palestra con 20 minuti di cyclette. Tra una pedalata e l’altra impreca a denti stretti contro la moglie. Se invece l’anulare è senza anello si è appena separato e vuole consegnare una nuova dignità alla sua immagine. Per farlo ha avuto il buon gusto di acquistare un completo della Nike dai colori non troppo sgargianti. Anche lui inizia dalla cyclette. Nelle sale per l’aerobica si assiste ad altre scene esilaranti. Ci sono le lezione di Pump, Gug, body sculpt. Affollatissime manco fossimo a Fregene di domenica. Le neoiscritte si posizionano rigorosamente in ultima fila e impiegheranno un mese per comprendere che lo step non è uno strumento diabolico sul quale inciampare ma un arnese per modellare le loro chiappe. Poi ci sono io con la mia pancetta. La lotta contro di lei è dura e tale rimarrà almeno fino a quando non la smetterò di andare in palestra più per farmi gli affari degli altri che per sudare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La descrizione del quarantacinquenne e' ottima: anche perche', pur essendo lontano dai 45-anni (per difetto, non per eccesso), pure io per risparmiare mi mettevo la t-shirt bianca coi pantaloncini orridi rimediati in qualche scomparto polveroso nella parte piu' alta dell'armadio!! A Pomodo' ma che te frega della pancetta...ti godi la vita e butti giu' qualche etto quando serve...va bene cosi'. Solo che chi parla non ha mai fatto un cazzo (e se vede)..quindi vatte a fida'...