mercoledì 28 maggio 2008

I MIEI AMICI PIU' CARI 2


Nella foto potete vedere Alberto, detto Albè, mentre tiene in mano l’arnese del suo lavoro. Conosco questo baldo trentenne da circa ventisette anni.

La prima testimonianza della nostra conoscenza è in una foto del primo anno d’asilo, mi pare fosse il 1980. All’epoca aveva i capelli. Non ieri insomma. Alberto è la parte mancante di me. Lui è ruspante, ( nel senso buono), io sono snob ( anche questo in senso buono), lui è alto io di meno, lui è anti Silvio io sono pro Silvio, lui parla agli hardware e sussurra ai software, io premo a malapena “rec”, “on” e “off”. Lui riesce ad avvitare una vite con la sola forza del pensiero ( per noi nati sul finir degli anni 70 si chiama sindrome Mc Gaiver), io non riesco ad avvitarla nemmeno con l’ausilio del supercacciavite elettrico della Braun. Lui è concavo e io convesso. Io Tribeca lui Quagliaro ( sono nomi di due locali). Sarà anche per questo che andiamo d’accordo. Oggi lo vedete operatore professionista, zelante incantatore di immagini, preciso inquadratore della storia contemporanea. Ebbene se penso che abbiamo iniziato insieme otto anni fa e ripercorro le mitiche troupe di Voci di Quartiere non posso che avere una punta di orgoglio e urlare al mondo ( sparandola grossa, molto grossa): ebbene si, Alberto l’ho inventato io!
E questo è l’Alberto che lavora. Poi c’è quello che si diletta, con altrettanto talento, negli hobby. E’ spavaldo bassista, intrepido batterista, chitarrista intuitivo. Se lo volete vedere soddisfatto andate a qualche suo concerto. Una volta impugnato il basso, che lui predilige, trasformerà il suo volto. Sarà disteso, compiaciuto e rilassato. Magari per accordare lo strumento sparerà i primi accordi di qualche canzone dei Ratti della Sabina. Solo in pochi se ne accorgeranno. Oltre a questo, se proprio volete un quadro nitido e completo di questo eclettico amico mio, dovete andare dalla parti di Rieti, zona Leonessa. Qui il nostro entra nel suo habitat naturale. Nel borgo medioevale di Villa Lucci c’è la terza anima del fanciullo. In pochi sanno che qui la fa da padrone, organizza il Palio del Velluto, ha il diritto dello Ius prime noctis sulle native donne e frequenta amici dai soprannomi strani come Missile, Razzo e nick simili. Meriti di Alberto: aver risolto centinaia di magagne tecniche, aver picchiato in 5nta elementare Massimo e avermi dato una bella lezione di vita tempo addietro.

Tante le sue frasi celebri. Eccone alcune: “Sto sull’Aurelia, ma niente de che” o “ lo deve fa, lo deve fa è regolare…” ma anche “ toscccccttta”, o “ ccccccccceeeeeeeee, cccccccccceeeeeeeeeeee” o la più recente “ c’ha na fiata che te svernicia”.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon ritratto ma manca qualcosa.....non saprei dire cosa però.

Anonimo ha detto...

Ecco un'altra figurina dall'album "Entrate lietamente o fanciulli, qui si insegna non si tormenta...".

Alberto incarna la figura dell'eterno ritadatario che, tuttavia, alla fine la buca non te la da' (magari te spaccia qualche
pezzaccio de motorino morto, ma questa e' un'altra storia). Si fa in quattro per esserci, sempre: grande compagnone e
grande umorista, lui e il fratello Andrea, che coppia!
Certo, qualche sola (con l'accento sulla "o"...sta cazzo de tastiera danese non c'ha le lettere accentate) me l'ha data:
quale altro genio dell'inganno poteva escogitare una truffa (a 10 anni d'eta' scarsi e a danno di quell'altro sveglio di Pozzilli)
basata sul copiare i giochi del Commodore 64 utilizzando uno stereo per audiocassete a doppia piastra e spacciarla al Pozzilli di cui sopra
ma fregando ME, noto super-sveglio, sul ricavato della truffa?! Ovvio che nell'invischio c'era anche quel Pomodoro che oggi, a causa dei meriti intellettuali conquistati sul campo, preferisce farsi chiamare come il monte delle Muse.

Ma Alberto ha anche grandi pregi: senza ripetere i pensieri dell'ottimo Pomodoro, vorrei rimancare la sua assoluta aderenza a quell'ideale di romanita' un po'
sborona che rende Alberto un divo, un fuoriclasse del traccheggio tecnologico nonche' sperperatore delle somme raccolte dalle 'decime' che gli vengono,
giustamente, devolute in quanto feudatario di Villa Lucci:
- tv con dvd nella Ford Ka quando i dvd manco sapevamo che cazzo erano e ancora andavano le VHS;
- cellulare nuovo ogni 6 mesi; l'ultimo che ha probabilmente lo usa anche come server;
- acquisto clamoroso di un violino che ha suonato meno di quanto io abbia suonato il flauto (immaginate...);
- mi fermo qua.

Recenti sviluppi me lo dicono appassionato di arrampicata: con rammarico chino la testa e guardo l'orizzonte, alla ricerca
di quei tempi ormai vaghi, in cui io e lui ricevevamo riconoscimenti unanimi, 'ad honorem', "per la tenacia dimostrata nel campo
della stasi fisica e per i notevoli contributi allo studio dell'atrofia muscolare".

Albe', nonostante il ritratto spigoloso che ti ho fatto, ti considero un grande, per come hai affrontato e per come affronti la vita,
sempre coraggioso e volitivo. E come scordare le spedizioni che facevamo con Fede nei negozi di dischi, quando (si caro lettore, leggi bene) i dischi ce li compravamo,
e tu eri il Re del collezionismo Queeniano, senza macchia e senza ombra contro i finti collezionisti di Viale Rossini.

So che Giambaolo approva le mie parole (a proposito, gli e' finalmente arrivato il tom che ti serviva...tra l'altro ancora aspetta
i 50 sacchi che gli devi, ma penso ormai se ne sia fatta una ragione...).

Saluti da quello che faceva il giro largo davanti a Giacomo

Blogger ha detto...

Ah Federì, va bene che fa caldo, va bene che quando fa caldo te rimani in canotta e boxer con i piedi a bagno nella tinozza ma gesùgiuseppeemaria potevi aggiungere te quello che mancava??

Anonimo ha detto...

Federico,
complimenti per il lucido e toccante commento. Poche parole ma, in compenso, confuse.

Anonimo ha detto...

Dateme tempo.....sto elaborando.

Anonimo ha detto...

Allora, vediamo un po'....
La batteria Rogers rivestita di nero, la mancata sòla di Breakthru sagomato, le visite da Orecchiocchio e da Tonicchio, il 57, il 4, il 58 con l'infrachiappa ed il negozio di roveda, I Want To Break Free scheggiato sull'asfalto alla fermata del 490, i cronka subìti sull'autobus e sul tram, il cronka restituito portonato, il culo misto a fiuto alle fiere del disco usato, la Panda 1000 custom nella quale ascoltavamo i Prodigy a tutto volume, Synchronicity sul vhs di casa e in cd sullo stereo Philips, il cd singolo di Liar e Rocket Queen, le balle sul Freddie Mercury Tribute, la partita coi dischetti alla fiera di Santaya con risata da Prima Repubblica, le scritte messiah ovunque, lo scudetto della Roma prima a casa sua e poi in giro, il primo basso comprato insieme che ora io possiedo, tutto ciò che sbura o non sbura, la ricerca del pelo sui calendari con bellezze femminili, i Belidi, i Diege e il concerto di Capena con le patatine al Pontiax......
Alberto è tutto questo e molto altro ancora, oltre che un fratello