lunedì 2 febbraio 2009

LETTERA DI PAOLO GUZZANTI A SILVIO BERLUSCONI


Paolo Guzzanti lascia Forza Italia e il gruppo del Pdl alla Camera, si iscrive al Misto e al Partito liberale. Ad annunciarlo e' lo stesso giornalista in una lettera a Silvio Berlusconi.


"Caro Silvio, Ti scrivo per annunciarti che oggi, 2 febbraio 2009, rassegno le mie dimissioni dal gruppo Pdl della Camera per iscrivermi al gruppo Misto. Contemporaneamente -scrive Guzzanti- mi dimetto dal partito e ti annuncio la mia iscrizione al Partito liberale italiano in cui intendo candidarmi per assumere responsabilita' politiche al prossimo congresso. Poiche' le mie numerose richieste di colloquio sono state da te rigettate come anche i miei messaggi scritti, ti comunico con questa lettera aperta i motivi delle mie scelte, adempiendo cosi' a un dovere di lealta' politica e personale".


"Due fatti e due situazioni hanno provocato in me un insanabile conflitto di coscienza, di cui ho dato immediatamente segno. Il primo e' stato il tuo sostegno entusiasta, personale, amicale al signor Vladimir Putin per l'invasione della Georgia, la prima invasione di uno Stato europeo da parte di un altro Stato europeo dal 1 settembre 1939 quando Hitler invase la Polonia, tralasciando le imprese sovietiche del 1953 a Berlino, del 1956 a Budapest, del 1968 a Praga, tutte felicemente esaltate e rivendicate dal tuo amico Vladimir Putin, l'ultimo capo del Kgb e a sua volta l'uomo scelto dal Kgb.


Tu capisci che avendo presieduto, e drammaticamente, una Commissione d'inchiesta sulle imprese del Kgb in cui alcuni esseri umani hanno anche perso la vita, la cosa non soltanto mi riguarda, ma mi fa un particolare orrore".


"Bada bene: capisco gli affari, capisco la politica energetica, capisco la realpolitik. Cio' che trovo inaccettabile e' la sbandierata, quasi fanatica amicizia per un brigante internazionale che ha fatto riabilitare Stalin sui libri di scuola russi e ha dichiarato traditori della patria tutti i perseguitati che fuggirono dall'inferno sovietico durante la guerra fredda".


Guzzanti denuncia poi la "condizione pre-agonica della democrazia parlamentare italiana alla quale spesso tu alludi con insofferenza parlando di 'lacci e lacciuoli' per sottolineare l'impaccio che provi di fronte alle regole e alle procedure che dovrebbero garantire autonomia e autorita' del Parlamento nel suo rapporto con l'esecutivo. Il Parlamento e' oggi ridotto al rango di cane da slitta del Governo, costretto a correre sotto i colpi di frusta dei voti di fiducia (undici, mentre 44 delle leggi approvate su un totale di 45 portano la firma del Governo) con cui approvare decreti legge che meriterebbero invece ampia, autonoma e approfondita discussione e correzione da parte dei rappresentanti del popolo".


Cosi' "oggi il Parlamento prende ordini dal Governo anziche' esserne il controllore, essendone semmai il controllato, cio' che rende la democrazia parlamentare un cadavere o meglio uno zombie". Guzzanti lamenta inoltre "la totale assenza, malgrado operazioni di facciata come i ridicoli gazebo, di una sia pur larvata forma di democrazia interna in Forza Italia, partito diventato sempre piu' un organismo autoritario e piramidale, incapace persino di celebrare un vero Congresso in cui poter ascoltare e votare voci sia discordi che concordi.Silvio Berlusconi
Ho assistito per anni con imbarazzo, condiviso anche da tantissimi colleghi, a delle kermesse che potevano essere indifferentemente manifestazioni di Forza Italia o celebrazioni per il compleanno di Kim Il Sung.


Tu sei l'unico leader di partito che si presenta alla sua gente sul palco di un teatro circondato dai gorilla con la radiolina nell'orecchio, anche quando non e' primo ministro.
"Politica estera, collasso istituzionale e assenza di democrazia interna -riassume in conclusione il giornalista- mi inducono a prendere la sofferta decisione di andarmene, non senza averti pero' prima dato atto di aver realizzato progressi storici e positivi verso il bipartitismo, di aver in particolare creato dal nulla con uno sforzo personale e insostituibile una destra democratica che all'Italia mancava e che oggi, grazie al tuo lavoro, esiste anche se soffre di gravi menomazioni.


L'ultima mia delusione e' di vedere che nel corso dei quasi 15 anni del tuo impegno politico, non hai fatto nulla per dare a questo Paese la tanto attesa rivoluzione liberale che le grandi democrazie hanno avuto e che all'Italia e' stata negata. Questo e' il motivo per cui ho scelto di proseguire la mia battaglia nel rinascente Partito liberale che fu di Einaudi e Malagodi".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa cosa fa molto riflettere.......

Anonimo ha detto...

Questa cosa fa molto riflettere.......

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